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Mar 31, 2021
CONSULENTE O TEMPORARY MANAGER? UN CASO AZIENDALE NEL CONTROLLO DI GESTIONE

La struttura portante del tessuto economico italiano sono le PMI: questo è vero nel settore produttivo, commerciale o dei servizi. E’ stato vero in passato, lo è oggi e lo sarà in futuro. Rappresenta un dato di fatto che va al di là delle scuole di pensiero economiche che si sono avvicendate o delle opinioni personali.

Un altro elemento caratterizzante del sistema italiano delle imprese è l’organizzazione aziendale, che in presenza di fatturati consistenti o di un’elevata complessità aziendale utilizza competenze e risorse manageriali.

Nel caso delle piccole e medie imprese, il titolare dell’azienda preferisce il fai da te per avere costi minori e per evitare di delegare una parte del potere decisionale.

In realtà il costo a volte è un falso problema che può essere superato in questo modo:

Utilizzare un consulente aziendale che interviene in azienda su una o più problematiche specifiche

Utilizzare un Temporary Manager che interviene in azienda in maniera sistematica e più duratura

Nel primo caso, individuata la problematica il consulente aziendale raccoglierà le informazioni interagendo con la proprietà e con il personale dell’azienda per poi proporre una soluzione. In caso di accordo opererà in azienda fino al raggiungimento del risultato previsto. A quel punto se l’imprenditore lo riterrà opportuno il rapporto consulenziale proseguirà.

Scegliendo invece un Temporary Manager, questo sarà a tutti gli effetti un membro della squadra aziendale ed avrà la possibilità, in accordo con la proprietà, di velocizzare il processo di cambiamento e di proporre soluzioni alle problematiche individuate.

Va precisato che se il principale ostacolo ad inserire nella propria squadra un Temporary Manager è il costo, si può pensare ad un part time verticale in cui il manager è presente in azienda solo alcuni giorni la settimana.

Tornando alle due possibilità sopra indicate, schematizzo le differenze principali:

Il Temporary Manager interviene più velocemente ed in maniera più profonda rispetto ad un consulente perché fa parte dell’organizzazione dell’azienda

Le modifiche ed i risultati positivi permangono anche quando l’intervento del Temporary è terminato perché hanno interessato un livello di profondità maggiore dove il nuovo modo di operare si è radicato.

Per contro l’intervento di un consulente, seppur circoscritto, produce un immediato effetto positivo che può durare a condizione che l’azienda non ritorni al precedente modo di fare. 

L’intervento di un consulente è quindi positivo, ma quello di un Temporary Manager è come minimo doppiamente positivo.

La scelta di un consulente o di un Temporary Manager dipende principalmente dal tipo di intervento e dall’obiettivo da raggiungere. 

Riporto di seguito due casi concreti di intervento in azienda fatti da OSA nel controllo di gestione:

- Caso1: Consulente in un’azienda commerciale

- Caso2: Temporary Manager in un’azienda produttiva del settore chimico.

Nel primo caso, l’obiettivo era tenere sotto controllo i principali dati aziendali predisponendo un sistema di conti economici trimestrali ed il relativo budget.      In precedenza l’azienda non controllava sistematicamente i suoi dati, ma ne prendeva visione solo in sede di approvazione del bilancio.

In sostanza nella primavera dell’anno A analizzava quello che era successo a livello economico nell’anno   A-1: questo va bene da un punto di vista fiscale e formale, ma non è di aiuto per l’operatività aziendale.

Se invece si analizza la situazione economica trimestrale si capisce cosa è accaduto e si interviene tempestivamente apportando dei correttivi se vi sono ritardi rispetto al budget.

Nel caso considerato i primi benefici si sono avuti dopo quasi un anno, ma per continuare il trend e avere dei miglioramenti sopra le aspettative è stato necessario continuare l’intervento consulenziale altrimenti si rischiava di tornare alla situazione di partenza.

Nel secondo caso si trattava di passare da un sistema di conti economici trimestrali ad uno mensile, verificare se in alcune aree geografiche il modello di business era adeguato apportando dei correttivi dove non lo fosse stato.

La portata dell’intervento era tale che necessitava di competenze manageriali trasversali per abbattere i rischi e massimizzare i benefici, per cui il Temporary Manager era la soluzione ideale come organizzazione e come arco temporale.

Molteplici sono stati i vantaggi emersi durante l’intervento:

miglioramento degli indicatori economici

modifica del modello di business in alcune aree geografiche a causa dell’inadeguatezza del modello esistente

interventi mirati per ridurre la complessità aziendale

importanti scelte strategiche effettuate che altrimenti sarebbero state prese in tempi decisamente più lunghi

rifocalizzazione sul core business

comportamenti dei responsabili aziendali più in linea con la strategia aziendale.

In questo caso la scelta di dotarsi un Temporary Manager è stata vincente sotto ogni punto di vista.

In entrambi i casi i risultati ottenuti sono stati ottimi perché gli interventi fatti sono stati calibrati sulle esigenze e sulle aspettative delle aziende. 

Sicuramente nel momento storico che stiamo vivendo avere un Temporary Manager che affianchi l’imprenditore nelle tante PMI che devono decidere rapidamente a fronte di un ambiente esterno instabile e poco prevedibile fa la differenza rispetto a non averlo. 

 

Gianluca Santoni

 

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